De Paola su Sportitalia.com: La speranza Leverkusen contro i soldi del PSG. I Motta contro gli Allegri, I Guardiola contro gli Ancelotti. Viva chi porta idee nuove come Spalletti.

05.05.2024 08:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
De Paola su Sportitalia.com: La speranza Leverkusen contro i soldi del PSG. I Motta contro gli Allegri, I Guardiola contro gli Ancelotti. Viva chi porta idee nuove come Spalletti.
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Paolo De Paola su Sportitalia.com: Ormai non c’è più possibilità di non capirsi. Nel calcio o si sta da una parte o dall’altra. Il Bayer Leverkusen è la dimostrazione che esiste un nuovo modo di far gioco e di vincere senza spese folli puntando sull’impatto di un allenatore (in questo caso Xabi Alonso, quello che da raffinato giocatore venne rifiutato dall’allora allenatore della Juve, Claudio Ranieri, che gli preferì Poulsen, purtroppo) che diventa talmente determinante da proporre una divisione drastica tra chi capisce e chi capisce molto meno di pallone. Per intenderci, il simpatico e bonario Eraldo Pecci, solo per fare un esempio, appartiene ormai drammaticamente alla seconda categoria. Una schiera di opinionisti solita affermare, con sicumera, che sono sempre i giocatori a fare la differenza. E lo sappiamo che sono i giocatori ma ormai si comprende subito se si tratta di protagonisti lasciati in balia del proprio talento o se invece ci si trova davanti ad interpreti organizzati e diretti da un buon allenatore. Senza voler risultare dissacranti affermiamo con sincerità che uno come Carlo Ancelotti si è completamente imborghesito perché dall’alto della sua eccezionale carriera può permettersi il meglio senza avere più la pretesa di governarlo. La differenza si è vista nella sfida dei quarti col City in cui il buon carletto passò il turno ai rigori ma venne talmente schiacciato dalla supremazia di gioco della squadra di Guardiola da non ricevere adeguati riconoscimenti in terra spagnola per il superamento del turno. Trovare un modo di vincere in alternativa ai soldi dovrebbe essere interesse di tutti.

Spalletti ha dimostrato che si può fare anche in Italia contro la consueta egemonia di Juve, Inter e Milan. Se il PSG non ha mai vinto la Champions pur potendo permettersi i giocatori più costosi al mondo ci sarà una speranza? E allora perché non coltivarla trincerandosi dietro la banalità della qualità dei singoli giocatori? Basta con la stolta supremazia dell’ovvio. Non funziona più e il deludente percorso dell’ultimo triennio allegriano alla Juve ne è la dimostrazione. Viva i Thiago Motta, come i De Rossi, gli Italiano che guardano, da strateghi al risultato finale da raggiungere, ma senza lasciarsi condizionare dal risultato di qualche partita. I margini di crescita del calcio sono ancora immensi a patto di non trasformare subito in guru coloro ai quali affidiamo le speranze di un cambiamento. Gasperini, per esempio, è un validissimo allenatore ma deve vincere qualcosa. Tanti ottimi piazzamenti e buone prestazioni devono tradursi in successi. Magari anche uno soltanto, ma che arrivi. Altrimenti chi li sente più coloro che affermano la supremazia dei giocatori sull’allenatore.